L’iniziativa delle case a 1 euro punta a rivitalizzare i borghi storici, offrendo nuove opportunità abitative e rilanciando l’economia locale con vincoli di ristrutturazione.
Nel contesto italiano, caratterizzato da un crescente interesse verso il recupero e la valorizzazione dei piccoli centri storici, il progetto delle case a 1 euro continua a rappresentare una delle iniziative più innovative per contrastare lo spopolamento e stimolare la rinascita di borghi antichi. Tra le regioni protagoniste di questa strategia, la Sardegna si distingue per la sua offerta di immobili simbolici, situati in località di pregio storico e paesaggistico, come Ollolai e Nulvi. In parallelo, altre regioni italiane stanno consolidando questo modello, che unisce opportunità immobiliari a una concreta prospettiva di vita alternativa e sostenibile.
Le finalità sociali ed economiche del progetto “case a 1 euro”
Il fenomeno dello spopolamento dei borghi italiani, soprattutto nelle zone interne e montane, ha spinto molte amministrazioni comunali ad adottare strategie volte a rivitalizzare i centri storici abbandonati. Gli immobili fatiscenti, spesso di proprietà privata o comunale, rappresentano un peso economico, soprattutto in termini di tasse e manutenzione, senza offrire un ritorno economico significativo.
La vendita simbolica a un euro di queste case ha come obiettivo principale quello di favorire il recupero e la riqualificazione degli edifici, offrendo ai nuovi acquirenti la possibilità di ristrutturare e abitare le abitazioni entro un anno dall’acquisto. Questo vincolo temporale garantisce che le proprietà non restino inutilizzate, ma diventino parte integrante della vita del borgo, contrastando così il fenomeno dello spopolamento.
Inoltre, questa iniziativa si rivolge in modo particolare ai giovani e a chi fatica ad accedere a mutui tradizionali, fornendo un’opportunità concreta per entrare nel mercato immobiliare con un investimento minimo. L’obiettivo è duplice: sostenere la popolazione locale e attrarre nuove energie, anche dall’estero, interessate a investire in progetti di vita e lavoro in questi contesti.
La Sardegna, riconosciuta a livello internazionale per le sue bellezze naturali e culturali, è una delle regioni che più si è distinta nel progetto “case a 1 euro”. Località come Ollolai, nel cuore della Barbagia, e Nulvi, in provincia di Sassari, sono state tra le prime a sperimentare con successo questa iniziativa.
Ollolai, con circa 1.200 abitanti, si caratterizza per un ricco patrimonio archeologico che comprende circa 70 siti nuragici, oltre a numerose chiese storiche. Il sindaco ha guidato con determinazione il progetto, riuscendo a trasformare il borgo in un centro vivo, con un significativo incremento delle abitazioni ristrutturate e abitate dai nuovi residenti. Il borgo è noto anche per eventi culturali tradizionali come il palio degli asinelli e i festeggiamenti carnevaleschi, che contribuiscono a mantenere viva l’identità locale.

Case a 1 euro – Ripam.it
Nulvi, invece, si distingue per le testimonianze di epoca nuragica e pre-nuragica, tra cui il pozzo sacro “Nuraghe Irru”, e ha visto un crescente interesse da parte di cittadini europei attratti dalla qualità della vita e dalla posizione strategica del paese. Entrambe le località offrono un ambiente con bassissimo inquinamento e un’economia locale basata su prodotti genuini, fattori che contribuiscono a renderle estremamente attrattive soprattutto per chi è in cerca di un cambiamento radicale verso ritmi più lenti e salutari.
Nonostante il prezzo simbolico di vendita, è fondamentale sottolineare che il progetto non è privo di impegni e spese accessorie. L’acquirente deve infatti assumersi l’onere della ristrutturazione entro 365 giorni dall’acquisto e sostenere tutti i costi relativi a pratiche notarili, catastali e burocratiche.
Questa regola è essenziale per garantire che il progetto non si trasformi in un mero accumulo di proprietà vuote, ma diventi un vero strumento di rigenerazione urbana e sociale. L’impegno a riqualificare rapidamente gli immobili è anche un segnale di rispetto verso le comunità locali e verso la conservazione del patrimonio storico.
L’adesione a questi vincoli rende il progetto adatto a chi è realmente motivato a investire tempo, risorse e passione per costruire una nuova vita in un borgo, piuttosto che a chi cerca un semplice affare immobiliare.
Borgo in Molise - Ripam.it






