Le nuove regole condominiali introducono sanzioni più severe per chi viola il regolamento: ecco come funzionano le multe
Con l’inasprimento delle normative condominiali, si profilano multe condominiali che variano da 200 a 800 euro, sancite dall’articolo 70 delle disposizioni per l’attuazione del Codice civile.
La misura interessa in particolare i condomini che non rispettano il regolamento condominiale, una guida fondamentale per la convivenza negli spazi comuni. Di seguito, un approfondimento sulle novità, le procedure e le implicazioni pratiche di questa sanzione.
Le nuove sanzioni condominiali: cosa prevede l’articolo 70
L’articolo 70 disp. att. Codice civile stabilisce che per le infrazioni al regolamento condominiale può essere applicata una sanzione pecuniaria fino a 200 euro, che può salire fino a 800 euro in caso di recidiva. Questi importi sono stati aggiornati rispetto al passato, riflettendo una volontà legislativa più rigorosa nel garantire il rispetto delle regole di condominio. Le somme raccolte dalle multe devono essere destinate esclusivamente al fondo per le spese ordinarie, gestito dall’amministratore.

Rispetta le regole condominiali o saranno guai – (ripam.it)
Un elemento centrale è che l’irrogazione della multa deve essere deliberata dall’assemblea condominiale, con la maggioranza prevista dall’articolo 1136 del Codice civile, ovvero la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore millesimale dell’edificio. Questa procedura rende la sanzione uno strumento di autotutela tra privati, non un provvedimento amministrativo o giudiziario.
Sebbene la norma preveda che l’assemblea deliberi l’applicazione della sanzione, non sono mancati casi in cui l’amministratore di condominio – se previsto esplicitamente nel regolamento – può intervenire direttamente per irrogare la multa. L’articolo 72 disp. att. c.c. non proibisce infatti deroghe in questo senso, lasciando spazio a regolamenti più stringenti che attribuiscono all’amministratore un ruolo più incisivo.
Il processo di accertamento della violazione deve essere rigoroso e documentato. Le prove possono includere testimonianze, registrazioni o altre forme di documentazione lecita, ma è fondamentale che l’accertamento sia riportato nel verbale dell’assemblea per evitare contestazioni di nullità o annullabilità della delibera.
In caso di contestazione della multa, il condomino sanzionato può impugnare la delibera davanti all’Autorità giudiziaria competente entro 30 giorni dalla comunicazione o dalla deliberazione stessa. Prima di procedere in giudizio, è obbligatorio esperire un tentativo di mediazione precontenziosa, come previsto dalle normative sulle controversie condominiali.
Tra le novità più rilevanti vi è l’obbligo per gli amministratori di condominio di possedere una laurea in materie economiche, giuridiche o tecnico-scientifiche, con l’istituzione di un elenco ufficiale presso il Ministero della Transizione Ecologica e della Mobilità Sostenibile (MIMIT). Questo cambiamento mira a professionalizzare la figura dell’amministratore, riducendo errori gestionali e controversie legate alla gestione dei condomini.
Per quanto riguarda le sanzioni, la riforma prevede che i fornitori del condominio, in caso di morosità, possano rivolgersi direttamente al conto corrente condominiale o ai condomini in regola con i pagamenti per recuperare le somme dovute. Questo implica una maggiore tutela per chi effettua lavori o servizi per il condominio, ma al contempo accentua la responsabilità dei condomini nel rispetto delle regole.
Le multe condominiali trovano applicazione in diverse situazioni frequenti nella vita quotidiana condominiale. Tra le violazioni più comuni figurano:
- Il mancato rispetto delle norme relative alla gestione dei rifiuti, con il conferimento non corretto o fuori orario, che può comportare sanzioni sia da parte del condominio che, in parallelo, da parte delle autorità locali.
- Rumori molesti e il mancato rispetto delle ore di quiete, che spesso generano liti tra condomini e richieste di intervento.
- Parcheggio abusivo o “selvaggio” nelle aree comuni, con ostacoli alla circolazione o uso improprio degli spazi riservati.
- Emissione di odori molesti o altre condotte che compromettono la civile convivenza.
Così rischi una multa salata - (ripam.it)






