Il bonus fino a 400 euro si configura come un sostegno concreto e necessario per garantire la cura adeguata del bambino.
Anche nel 2026 resta confermato il bonus latte artificiale, un sostegno economico rivolto alle neo mamme impossibilitate ad allattare al seno a causa di specifiche patologie. Nonostante sia una misura strutturale ormai attiva da diversi anni, questo contributo rimane poco conosciuto e sottoutilizzato.
La normativa vigente, introdotta dal decreto del Ministero dell’Economia del 31 agosto 2021, definisce i requisiti, gli importi e le modalità per presentare la domanda.
Chi può richiedere il bonus latte artificiale e quali sono i requisiti
Il bonus latte artificiale è destinato esclusivamente alle neo mamme che, per patologie temporanee o permanenti, non possono allattare naturalmente e non hanno accesso alla banca del latte materno donato (BLUD). Il beneficio è subordinato a un requisito reddituale: l’ISEE non deve superare i 30.000 euro annui.
Le condizioni patologiche che danno diritto al bonus sono suddivise in due categorie principali:

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- Patologie permanenti: infezione da HTLV1 e HTLV2, sindrome di Sheehan, allattogenesi ereditaria, ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria (seno tubulare), mastectomia bilaterale e morte materna.
- Patologie temporanee: infezione da HCV con lesione sanguinante del capezzolo, infezione da HSV con lesione erpetica sul seno o capezzolo, infezione ricorrente da streptococco di gruppo B, lesione luetica sul seno, tubercolosi bacillifera non trattata, mastite tubercolare, infezione da virus varicella zooster, esecuzione di scintigrafia, assunzione di farmaci controindicati all’allattamento, uso di droghe (con esclusione del metadone) e alcolismo.
L’accertamento delle condizioni patologiche è effettuato senza oneri a carico delle interessate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Le verifiche vengono svolte da pediatri, neonatologi, medici di base o specialisti a seconda del momento in cui la patologia si manifesta. Le patologie temporanee richiedono un controllo mensile per confermare la sussistenza del diritto al bonus.
Come presentare la domanda e importi previsti
La domanda per il bonus latte artificiale deve essere presentata entro il sesto mese di vita del bambino presso l’azienda sanitaria locale (ASL) di residenza. La gestione delle istanze avviene a livello regionale o provinciale, pertanto l’importo effettivo erogato può variare in base al numero complessivo di richieste ricevute da ciascuna regione.
L’agevolazione può arrivare fino a un massimo di 400 euro annui. Una volta ricevuta la certificazione medica, il medico prescrive mensilmente le formule per lattanti incluse nel registro nazionale. La distribuzione del latte artificiale avviene attraverso:
- Centri di riferimento sanitari presso cui sono seguite le donne;
- Presidi delle ASL;
- Farmacie convenzionate;
- Altri fornitori autorizzati secondo le direttive regionali e provinciali.
Questo meccanismo consente di supportare le neo mamme in difficoltà economica e sanitaria, alleviando almeno in parte il peso delle spese legate all’acquisto del latte artificiale, un costo aggiuntivo significativo in un periodo già caratterizzato da numerose voci di spesa.
Il valore sociale e psicologico dell’allattamento
L’allattamento al seno rappresenta un momento fondamentale nel legame tra madre e neonato, sia dal punto di vista nutrizionale che affettivo.
Non poterlo praticare può generare sentimenti di frustrazione e inadeguatezza, rendendo il contributo economico un importante riconoscimento delle difficoltà vissute dalle madri che si trovano in questa situazione.
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