Nel contesto economico attuale, molti genitori italiani si trovano nella necessità di sostenere i figli nell’onere del mutuo per la casa.
Le normative giuridiche e fiscali che regolano questo tipo di assistenza sono complesse, ma esiste un metodo sicuro e privo di rischi per supportare i propri figli: il pagamento diretto della rata del mutuo alla banca. Questa modalità, riconosciuta dall’Agenzia delle Entrate e dalla giurisprudenza italiana, offre vantaggi sia pratici che formali, riducendo le complicazioni burocratiche e fiscali.
Secondo l’articolo 1180 del codice civile, il pagamento effettuato da un soggetto terzo per estinguere un debito intestato formalmente a un altro soggetto è definito adempimento del terzo. Nel caso specifico di un genitore che paga la rata del mutuo intestata al figlio, l’operazione è pienamente legittima e tutelata dalla legge. Il genitore, infatti, estingue un obbligo finanziario che grava sul figlio senza che vi sia necessità di un trasferimento diretto di denaro tra le parti.
Questa modalità di assistenza si configura inoltre come una donazione indiretta: il genitore, con spirito di liberalità, libera il figlio dal peso economico senza consegnargli denaro in modo diretto. Da un punto di vista fiscale e formale, questa tipologia di donazione è particolarmente vantaggiosa perché non richiede la stipula di un atto pubblico notarile, anche in caso di importi elevati. La sentenza n. 528/2025 del Tribunale di Genova ha ribadito che la forma solenne è obbligatoria solo per le donazioni dirette di denaro di valore non modico, evitando così inutili oneri notarili e complicazioni burocratiche.
La corretta indicazione della causale nel bonifico per evitare rischi fiscali
Uno degli aspetti più delicati quando un genitore decide di pagare direttamente la rata del mutuo è la compilazione della causale del bonifico. Sebbene la causale non sia formalmente un elemento essenziale del bonifico, una corretta e dettagliata indicazione è fondamentale per prevenire controlli fiscali o contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
La causale dovrebbe specificare chiaramente il motivo del pagamento, includendo riferimenti temporali e dettagli del contratto di mutuo: ad esempio, “Pagamento rata mutuo n. [numero o mese] del [data], contratto n. [numero], intestato a [Nome e Cognome del figlio], effettuato da [Nome e Cognome del genitore] a titolo di liberalità”. Questa precisione serve a due fini principali:
- Tracciare in modo inequivocabile le motivazioni del trasferimento di denaro, garantendo trasparenza.
- Fornire prova in caso di eventuali indagini fiscali, evitando che il pagamento venga interpretato come un reddito o un trasferimento non giustificato.
A tal proposito, la Cassazione con l’ordinanza n. 16850 del 19 giugno 2024 ha chiarito che la mancata giustificazione di prelievi e versamenti rilevanti su conti correnti può legittimare accertamenti bancari e presunzioni di reddito, con conseguenti implicazioni fiscali per il contribuente.

Donazione indiretta: un vantaggio anche per la tutela della relazione genitoriale- ripam.it
Il concetto di genitore, oltre che biologico, è oggi sempre più inteso in senso sociale e giuridico. La responsabilità educativa e il sostegno economico ai figli rappresentano un aspetto centrale della genitorialità, come definito anche dalla normativa italiana sul principio di bigenitorialità. Nel momento in cui il genitore sceglie di sostenere il figlio nel pagamento del mutuo, si concretizza non solo un aiuto economico, ma anche un gesto che rafforza il legame familiare e tutela il benessere del minore o giovane adulto.
La donazione indiretta si inserisce quindi in un quadro più ampio di responsabilità e cura, nella quale il genitore assume un ruolo attivo non solo nella crescita educativa ma anche nella stabilità economica del figlio. Questo supporto risulta particolarmente importante in un periodo storico in cui le difficoltà finanziarie colpiscono molte famiglie italiane.
Detrazioni fiscali per immobili ristrutturati e box auto- ripam.it






